San Silvestro al Quirinale

H. Cappella di frà Mariano o del card. Sannesio o del Rosario

L’ultima cappella, voluta da fra’ Mariano Fetti, conosciuto anche come fra’ Mariano del Piombo è preceduta da un S. Filippo Neri sul pilastro (primo ‘600). Al centro vi è la pala d’altare, rappresentante la Madonna con Bambino fra i Santi Michele, Giovanni Evangelista, Maddalena e Caterina d’Alessandria (ignoto pittore di scuola romana di fine ‘500).

Ai lati ammiriamo i capolavori di Polidoro da Caravaggio (1500ca.-1543) e Maturino (+ 1528):   Maddalena (a destra) e S. Caterina (a sinistra). Maddalena rappresenta la nostra umanità liberata dai «sette demoni», perdonata dai molti peccati, perché molto ha amato. Caterina è sua sorella nello spirito, perché non si è mai ritenuta superiore. Ripeteva infatti: «Io sono colei che non è, tu sei colui che è».

Polidoro e Maturino hanno dipinto anche lo straordinario zoccolo delle pareti, a monocromo con coppie di putti e sulla parete a destra le Storie di S. Maria Maddalena (“Cena”, “Noli me tangere” o incontro con il Cristo risorto, la Maddalena penitente e l’assunzione del suo corpo in cielo). L’affresco comincia sulla sinistra in un edificio antico romano con una cena. È la cena presso Simone il fariseo (Lc 7, 36-50) – in cui la donna peccatrice lava i piedi con le lacrime e li asciuga con i capelli e alla quale viene annunciato che i suoi molti peccati le sono stati perdonati perché molto ha amato – o presso Simone il lebbroso a Betania (Mt 26, 6-13) – in cui la donna unge i piedi del Signore con un profumo molto prezioso. La scena seguente è presso il sepolcro di Gesù. È buio e la Maddalena ha i colori di morte, ma attorno fiorisce la primavera. Maria di Magdala va al sepolcro con gli unguenti per ungere il corpo di Gesù e lo trova aperto. Scorge un’ombra nel giardino e interpella colui che crede il giardiniere, che ha una zappetta sulla spalla: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». A questo punto il nuovo venuto la chiama e lei ha un trasalimento di gioia perché ha riconosciuto il Signore. Immediatamente sulla destra si vede esplodere la natura. La donna è catturata dalla grazia e diventa preghiera. Per questo è portata in alto verso Dio. Sulla parete a sinistra vi sono due episodi delle Storie di S. Caterina da Siena. Nel primo la santa ad Avignone invita il papa Gregorio XI a ritornare a Roma; nel secondo essa celebra le nozze mistiche con Gesù.

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