San Silvestro al Quirinale

Preghiera di Maria una ragazza ebbra d’amore

Eri bella nella luce di luglio,
mentre salivi dal deserto
fra le cicale in festa.
Tu dolce sposa del Libano,
cercavi l’amato del tuo cuore.
Con i piedi scalzi
correvi,
come una cerbiatta,
su tappeti di smeraldo.

Occhi,
occhi neri,
occhi verdi,
occhi blu
ti dicevano che il tempo del canto
era venuto.

Ma tu
passavi oltre
dall’altra parte.
Tu al vento e al cielo
gridavi:
“dov’e l’amato del mio cuore?”
Ma il loro silenzio era una ferita d’amore.

Le tue compagne,
o bella fra le donne,
una per una
lasciavano il corteo
e si fermavano felici
in un nido tiepido d’amore.

Venne il giorno del canto
quando una voce come di colomba
ti sussurrò:
“Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni.”

Lo trovasti
con il capo ferito
e cinque segni rossi
di passione.

Sul cuore c’era
una ferita d’amore per te.
Tu con mano tremante
toccasti la ferita
e un profumo di mirra
inebriò i tuoi sensi.

Avevi trovato
l’amato del tuo cuore
e il suo nome è Gesù.

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